Il Palio dei Micci è una manifestazione a carattere storico-folcloristico organizzata dalla Pro-Loco di Querceta (LU) che si svolge in paese e all’interno del Campo sportivo Comunale del “Buon Riposo”, in località Pozzi del comune di Seravezza (LU).
Ideato inizialmente nel 1956, in data prossima al 19 marzo, festa del Patrono San Giuseppe (per le prime cinque edizioni). Si è poi passati alla seconda domenica dopo la Pasqua; poi l’ultima domenica di maggio e quindi, definitivamente, la prima domenica di maggio.
Il palio consiste in una corsa di otto asini (detti micci nel dialetto locale), guidati da fantini, ognuno in rappresentanza di una delle otto contrade che partecipano alla manifestazione.
La manifestazione ha inizio già nella mattinata, con la sfilata delle rappresentanze delle otto Contrade tra cui spiccano i rispettivi gruppi musici e sbandieratori, per le vie del paese di Querceta e con la S. Messa domenicale nella chiesa di Santa Maria Lauretana. Successivamente, nella centrale piazza Matteotti ha luogo la tradizionale benedizione dei micci e la lettura dei “bandi di sfida” che, tra il serio e faceto, si lanciano le otto Contrade.
Nel pomeriggio, prima della corsa, circa 150 persone per ogni contrada, vestendo per un giorno i panni della fantasia, quali dame, cavalieri, armigeri e paggi, sfilano fieri dei propri colori sulla pista d’atletica dello stadio “Buon Riposo”. Contemporaneamente, sul prato centrale, circa altrettante persone per contrada danno vita a rievocazioni coreografiche e scenografiche di fatti, realmente accaduti o immaginari, ambientati nel periodo storico (solitamente l’Alto Medioevo/Rinascimento) al quale ogni singola contrada si ispira. Non è raro comunque che vengano affrontate anche altre tematiche che, con sapienti adattamenti, si riallaccino al predetto periodo storico di riferimento.
L’entrata principale allo stadio comunale scenografata nel 2008
Le “Sfilate” vengono aperte dalla contrada vincitrice del Palio dell’edizione precedente; le restanti sette, invece, sfilano secondo un ordine di sorteggio stabilito qualche settimana prima dello svolgimento della manifestazione.
La corsa, che ha luogo nel tardo pomeriggio, prevede sei giri di un tracciato (per totali 1 800 metri circa) in un circuito ad anello ricavato sul prato dello stadio.
La contrada vincitrice conserva il cosiddetto “Palio”, ovvero un gonfalone pitturato raffigurante la “Sacra Famiglia” in fuga verso l’Egitto, per un anno nella propria sede, acquisendo così sia il già citato diritto di aprire le sfilate nell’anno successivo, sia il diritto di apporre un proprio piccolo stemma in stoffa sul drappo stesso del “Palio”. Autore del gonfalone del Palio è il Maestro Alfieri Tessa. Suoi anche i primi due gonfaloni oggi non più in palio.
Al termine della manifestazione vengono anche attribuiti i premi al miglior gruppo musici (Trofeo Fratelli Meccheri, istituito dalla contrada “Il Ponte” a ricordo di Silvia, Stefano e Francesca, attivi contradaioli scomparsi a seguito di un tragico incidente mentre ritornavano a casa dopo aver trascorso la domenica di Carnevale a Viareggio nel 1982) e l’Alabarda d’Oro, premio che va alla contrada che ottiene il miglior punteggio in una “classifica combinata” tra “sfilata storica” e “tema”.
La tradizione vuole che i vincitori dei vari premi, festeggino con caroselli di auto che imbandierate partono dalla propria sede di contrada e prima di farvi ritorno toccano i territori delle altre sette consorelle segnalando il loro passaggio con clacson e trombe.
Storia
Nel 1956 il Comitato Cittadino Pro Querceta, guidato dal Maestro Epaminonda Bertagnini, operativamente coadiuvato dal barone Rodolfo Cope e dallo zio Paolo Nardini, indisse nel paese la prima edizione del cosiddetto “Palio de’ Micci”. Gli abitanti della piana si organizzarono quindi, sin da subito, in diverse “borgate” (divenute e nominate “Contrade” solo dall’edizione successiva).
Sulla scia dell’immediato successo della manifestazione, già dall’anno successivo, fu ideato e realizzato anche un festival canoro, denominato “Miccio Canterino”.
Nato quasi per scherzo e con finalità turistiche quale contorno alla Fiera del patrono San Giuseppe (19 marzo), le prime due edizioni del “Palio dei Micci” si svolsero presso via delle Catene, in un piccolo appezzamento di terra adibito a campo di calcio, in località Marzocchino, di cui è proprietaria la Parrocchia di Ripa.
Successivamente, la ancor piccola ma già amata manifestazione, si spostò negli ampi spazi erbosi del cosiddetto “Campo del Cavaliere”, già pertinenze dell’antica villa del “Buon Riposo”. In quella stessa area oggi sorge lo stadio comunale denominato, appunto, del “Buon Riposo”.
L’edizione del 1961 passa alla storia come l’anno del “Palio Scovato”: durante lo svolgimento della manifestazione, infatti, un forte e improvviso acquazzone rovinò in pochi attimi quella che avrebbe dovuto essere una giornata di festa primaverile ma, soprattutto, gran parte dei costumi storici delle Contrade. Quell’edizione fu così annullata poiché nessuna Contrada riuscì a riparare in breve tempo i danni che la pioggia portata dal “tifone Trota” aveva provocato ai loro costosi costumi.
L’edizione del 1964 invece, venne svolta “a cronometro” per le strade del centro di Querceta. L’anno successivo invece si svolse per le strade della vicina località di Marzocchino e nel 1966 le contrade tornarono a gareggiare fra loro all’interno del neonato stadio di Pozzi, appunto, del “Buon Riposo”.
Col passare degli anni, il Palio dei Micci si è inserito autorevolmente nel solco delle tradizioni storiche della Toscana divenendo la più importante manifestazione di questo genere della Provincia di Lucca.
Da allora lo spirito campanilistico e la sana rivalità hanno portato all’organizzazione di varie altre manifestazioni. Alcune delle quali hanno avuto vita breve, mentre altre sono entrate a far parte della tradizione e continuano a svolgersi regolarmente ogni anno. Oltre al “Palio” ed al “Festival”, esse sono: la “Staffetta Podistica”, i “Giochi di Bandiera”, il “Torneo di Calcio” e l’ultima nata “L’elezione di Miss Palio”. Tutte organizzate dalla Pro-loco di Querceta sono divenute appuntamenti fissi annuali sui quali si misura l’agonismo e l’ardore delle otto contrade.
Dal 1991 alla rinomata manifestazione versiliese si aggiunse anche il premio per il “Tema” (o Soggetto storico) assegnato alla miglior rappresentazione coreografica e scenografica che le contrade presentano all’interno del “Campo” contemporaneamente alle rispettive sfilate in costume storico, ciascuna vivacizzata dal proprio gruppo musici e sbandieratori.
Il 25 settembre 2005, in occasione della cinquantesima edizione della manifestazione, fu organizzato e corso il “Palio dei Palii”: oltre alle otto contrade del Palio dei Micci, si sfidarono nella corsa anche alcune contrade rappresentanti i Palii di Ferrara, Romano d’Ezzelino, Bereguardo, Cameri, Torrita di Siena, Roccastrada, Orani, Cuccaro Vetere e Perfugas. La corsa, disputata a batterie, venne vinta dalla giovane fantina Martina Righi, rappresentante del Palio di Ferrara, in groppa al miccio “Piccione”.
Nel 2020 e nel 2021, a causa delle varie restrizioni che il governo aveva disposto per contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, sia il Palio che tutte le altre manifestazioni legate non furono svolte.